I protagonisti belli e giovani. Il prodotto ben in evidenza insieme al suo marchio. Una esposizione divertente se non spiritosa. Questi sono tre cardini della pubblicità che tutti i giorni ci passa davanti agli occhi. Non sono un’invenzione recente, non sono il frutto di ricerche scientifiche o di esperimenti d’avaguardia.
Risalgono a più di un secolo fa quando una gruppo irripetibile di talenti artistici diede vita in Germania all’epoca d’oro della grafica pubblicitaria. Lucian Bernhard, Ludwig Hohlwein e Julius Klinger: furono questi tre artisti a rivoluzionare il modo di fare pubblicità e a lasciarci un patrimonio di idee valide ancora oggi.
A partire dal 1905 Lucian Bernhard ( Bad Cannstatt, 1883 – New York, 1972) realizza una serie di manifesti totalmente nuovi per invenzione grafica e concezione di pubblicità. Prima di Bernhard i manifesti erano quadri e infatti li realizzavano artisti come Toulouse-Lautrec o Alphonse Mucha. Ma chi ammirava l’immagine faceva fatica a capire immediatamente cosa venisse pubblicizzato.
Bernhard cancella il passato e mette al centro dell’immagine il prodotto e il suo marchio. Per la prima volta la pubblicità conosce un proprio originale linguaggio.
Nella sua carriera Bernhard realizzerà pubblicità note ancora oggi, come quella delle candele BOSCH. Oppure concepirà loghi di marchi famosi in tutto il mondo, come AUDI.
L’architetto Ludwig Hohlwein (Wiesbaden, 1874 – Berchtesgaden, 1949) arriva alla pubblicità portato dal suo amore per gli animali, la caccia e l’equitazione. Un talento pittorico eccezionale, una tecnica dominata senza sforzo e riproposta sempre uguale, sempre diversa. Ma Hohlwein non si limita a esporre, a illustrare, Hohlwein racconta, compone, interpreta. I protagonisti dei suoi manifesti sono giovani, belli e sorridenti. Per la prima volta Hohlwein induce nel passante un vero e proprio transfert con i personaggi delle sue pubblicità e il desiderio conseguente di possedere l’oggetto reclamizzato. Dal 1905 per quarant’anni non lascerà mai Monaco: migliaia di reclame, illustrazioni, manifesti, l’esplosione di un mondo dentro ad un atelier.
Julius Klinger (Vienna 1876 – Minsk 1942) è il primo ad arrivare a Berlino nel 1896 ma è l’ultimo ad approdare alla pubblicità. Per dieci anni infatti lavora per i giornali umoristici e di satira che a Berlino, e non solo lì, abbondano. Poi arriva la scoperta decisiva: se fai ridere la gente, ti darà retta molto più facilmente. Cioè acquisterà più volentieri il prodotto della tua pubblicità.
Da quel momento il suo successo è travolgente e in pochi anni realizza centinaia di lavori. Klinger riesce a vendere di tutto. La sua fantasia inarrestabile trova ogni volta la chiave insolita e sorprendente che attrae, diverte, convince. Per la prima volta con Klinger la pubblicità diventa gioco, sempre sostenuta da una raffinatezza visiva inimitabile.
Bernhard, Hohlwein e Klinger : ognuno di loro creò uno stile diverso, ognuno di loro inventò soluzioni originali , ognuno di loro fece scelte di vita personali.
Dopo l’irripetibile età dell’oro 1895 -1914, tutti insieme tutti diversamente attraverseranno la prima guerra mondiale e la confusione del dopoguerra, andranno negli Stati Uniti, qualcuno per sempre, felice, qualcun altro tornerà dopo poco in Europa deluso. Affronteranno il Nazismo, alcuni lo appoggeranno, altri ne verranno tragicamente schiacciati.
Dopo la guerra saranno epurati, condannati, o quel che peggio, fraintesi, trascurati o dimenticati.
Attraverso le loro opere e i loro destini racconteremo la nascita della pubblicità.


Regia: Adolfo Conti

Luogo: Amburgo, Berlino, Essen, Monaco, New York, Vienna

Anno: 2017

Durata: 52′


INFO

una produzione Doc Art in coproduzione con Leonardo Film ( Germania ), NDR ( Germania ) e AVROTROS ( Olanda )

in collaborazione con ARTE (Francia – Germania )  e RAI Cinema

in associazione con DR ( Danimarca ), ERT ( Grecia ), RSI  ( Svizzera Italiana )

co-finanziato da Unione europea – Creative Europe – MEDIA

 e da  Nordmedia – Film und Mediengesellschaft Niedersachsen / Bremen mbH

 

Crediti

Scritto e diretto da Adolfo Conti

Con la partecipazione di Muriel Borchart Juergen Doering René Grohnert Roland Gruschka Steven Heller Anna von Karstedt Juliet Kinchin Peter Klinger Anita Kuhnel Hellmut Rademacher Hubert Riedel con Giovanni Carta Thomas Landl

Produzione esecutiva: Amalia Carandini Adolfo Conti

Produttore esecutivo: Ilaria Sbarigia

Direzione della fotografia, montaggio e grafica: Eugenio Persico

Musica: Pasquale Catalano

Cameraman: Henri Fried

Seconde camere: Antonio Costagliola di Fiore  e Matvey Rodov

Registrazione del suono: Jan Schmiedt

Animazione: Daniel Cloeren

Correzione colore e missaggio: Manuel Weingärtner

Assistente al montaggio: Giulia Peruzzi

Assistente di produzione: Ute de Groot

Contabile: Paolo Lanari

Consulente legale: Sergio Giorcelli